Nasce, seppur con qualche mese di ritardo rispetto alle previsioni, il nuovo settore soggetto al controllo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: da oggi, o meglio tra un anno, non sarà più possibile eseguire liberamente controlli e prove sui materiali da costruzione sulle strutture esistenti.
E’ infatti soggetto a specifica autorizzazione del Settore Tecnico Centrale il laboratorio che vuole esercitarli.
Se ne parlava da tempo, è poi diventata previsione di legge con il cosiddetto “sblocca-cantieri” (Legge 14 giugno 2019, n. 55, di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.140 del 17 giugno 2019), infine è stata emanata la circolare attuativa numero 633/STC del 03/12/2019.
Diciamo subito che è espressamente previsto che non sarà possibile fare istanza di autorizzazione prima di sei mesi e non verrà rilasciata alcuna autorizzazione prima di un anno. Inoltre, ovviamente, per essere certi dell’efficacia, bisogna aspettare che scadano i termini per eventuali ricorsi (si ricorderà al riguardo l’epilogo poco fortunato della circolare 7619/STC per le indagini geognostiche).
La circolare 633/2019 va ad aggiungersi quindi a quelle dell’8 settembre 2010 numeri 7617/STC e 7618/STC per l’autorizzazione rispettivamente dei laboratori di prova sui materiali da costruzione e su terre e rocce.
Il settore subisce certamente un vertiginoso innalzamento del livello qualitativo, ma a caro prezzo. Sono stati, nei fatti, letteralmente spazzati via i soggetti minori, meno strutturati, che ad oggi hanno eseguito liberamente prove ed indagini strutturali. Di contro è anche vero che i requisiti richiesti dalla circolare sono estremamente costosi sia in termini di investimento iniziale sia in quanto a costi di gestione: si pensi ad esempio alle specifiche richieste di attrezzature molto moderne che hanno reso obsoleti macchinari di prova sino ad oggi comunemente in uso. Altro grande tema al riguardo è il costo dei corsi obbligatori per direttore e per sperimentatori e quello per la taratura delle macchine. Insomma, con ragionevole probabilità, tutti costi che andranno in parte a ricadere sulla clientela ed in parte sulla marginalità dei laboratori.
Per quanto riguarda prove ed indagini rientranti nell’alveo della 633/STC è possibile fare riferimento a tre subsettori autorizzabili:
- Settore “A” – Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura: prova magnetometrica, prova sclerometrica, prova di estrazione – metodo Pull Out, prova ultrasonica, prelievo in opera di calcestruzzo, prelievo in opera di provini di acciaio, analisi chimica, prove con martinetti piatti singoli e doppi, prove di carico statiche. È possibile, facoltativamente, chiedere anche l’autorizzazione per l’esecuzione di prova penetrometrica – metodo Windsor, prova di adesione a strappo – metodo Pull Off, analisi elettrochimica per la misura del potenziale e della velocità di corrosione, prove di carico statiche a compressione diagonale sulle murature, monitoraggio delle strutture, termografia ad infrarossi, indagini endoscopiche, indagini georadar, caratterizzazione meccanica delle malte per murature, misura di umidità del legno, prova penetrometrica nel legno.
- Settore “B” – Prove su strutture metalliche e strutture composte: prova magnetoscopica, liquidi penetranti, ultrasuoni, prova di durezza Brinell in situ, prova di durezza Vickers in situ, prova di durezza Rockwell in situ, prova di durezza Lebb in situ, spessometria in situ, misura delle coppie di serraggio, prelievo di bulloni e di campioni di carpenteria. È possibile, facoltativamente, chiedere anche l’autorizzazione per l’esecuzione di estensimetria, indagine spettrometrica in situ, monitoraggio delle strutture.
- Settore “C” (estensione) – Prove dinamiche sulle strutture: i laboratori autorizzati per il Settore “A” o “B” potranno, inoltre, richiedere l’estensione dell’autorizzazione a svolgere e certificare le prove dinamiche relative prove dinamiche sulle strutture di elevazione e/o a prove di tensionamento su catene e tiranti.